Teresa DI MARTINO – La femminilizzazione del lavoro. Voci dall’Italia e dalla Spagna

Relatrice: Prof.ssa Federica Giardini
Correlatrice: Prof.ssa Francesca Brezzi
Università degli Studi Roma Tre
Facoltà di Lettere e Filosofia
Anno Accademico 2007/2008
Tesi in FILOSOFIA POLITICA

 teresadimartino(chiocciola)iaphitalia.org


 ABSTRACT

Questo testo, dedicato alla femminilizzazione del lavoro, prende vita tra l’Italia e la Spagna. Accanto all’Italia, mio paese d’origine e di studi, al quale faccio per la maggior parte riferimento nel testo, sia in relazione alle autrici/autori, sia in riferimento al contesto sociale e politico, ho individuato la Spagna come paese di interesse per poter approfondire la mia analisi e per poter confrontare studi e voci di donne, interesse suscitato soprattutto dall’attuale politica di governo spagnolo in relazione all’apertura della scena pubblica alle donne (1).
Lì ho preso contatti, conclusi poi in un’intervista, con Cristina Borderías Mondéjar, femminista, storica e docente del Dipartimento di Storia contemporanea dell’Università di Barcellona, nota in Italia per Strategie della libertà. Storie e teorie del lavoro femminile, pubblicato da Manifestolibri nel 2000, un testo pioniere della lettura dalla prospettiva femminista di quel processo che negli anni Novanta cominciò ad essere definito “femminilizzazione del lavoro”. Ma lì ho incontrato anche una modalità altra di indagare la relazione tra donne e lavoro: Precarias a la deriva, un gruppo di donne di Madrid, meno conosciute in Italia, perché voci meno istituzionalizzate, che fornite di macchine fotografiche, registratori e videocamere, hanno intrapreso viaggi attraverso luoghi di lavoro, consumo, abitazione, socializzazione, transito e comunicazione, per osservare, ascoltare, indagare, confrontarsi e scontrarsi con il mondo delle donne nel lavoro e nella società. Il loro viaggio attraversa i territori della precarietà, intesa come una precarietà tout court, una precarietà che in venti anni si è estesa dal campo lavorativo alla società tutta.
La loro esperienza fa da contrappunto a gruppi di donne italiane, come il Laboratorio Donnelavorincorso o il Gruppo Lavoro della Libreria delle Donne di Milano, che rifiutano la stretta connessione che molti teorici, in prevalenza uomini, operano tra la precarizzazione del lavoro e della società e la femminilizzazione degli stessi ambiti. Autrici ed esperienze che fanno da sfondo all’intero testo, dedicato appunto alla femminilizzazione del lavoro, concetto e processo complesso, che ha assunto negli ultimi venti anni significati distinti ma che prende corpo – un corpo sessuato – con il passaggio dal modello sociale e lavorativo fordista-patriarcale, che vede come protagonista un soggetto sociale maschile occupato a tempo pieno ed indeterminato, al modello postfordista.
E proprio al postfordismo, come sistema lavorativo, sociale e politico, è dedicata la prima parte di questo testo. Alla crisi del sistema e del soggetto sociale fordista risponde (o corrisponde), a partire dagli anni Settanta dello scorso secolo, un massiccio ritorno delle donne nel mercato del lavoro, una rivalutazione del loro lavoro e l’affermazione dentro al mercato, come novità assoluta, di una libertà femminile che rende visibile un senso indipendente dello stare al mondo da parte delle donne. A partire dagli anni Ottanta gli studi sul lavoro delle donne si “femminilizzano”, con la costituzione di nuovi paradigmi interpretativi che operano una destrutturazione del modello patriarcale-fordista.
Alla femminilizzazione – degli studi, del lavoro e della società tutta – è dedicata la seconda parte del lavoro, dove le tesi “neutre”, che si concentrano sui temi della flessibilizzazione e della precarizzazione, fanno spazio alla femminilizzazione per parte di donne, con l’affermarsi di una soggettività femminile propria al lavoro, di un modo di produzione femminile con caratteristiche specifiche “diverse” da quelle maschili, una soggettività altra che si costituisce in diversi universi relazionali, sfuggendo alla trappola della grande narrazione fordista che considerava il lavoro salariato come principio strutturante dell’identità e che partiva da un modello di lavoro neutro e asessuato.
Al tempo come esperienza femminile è dedicata la terza parte del testo, un approfondimento su quella che è la dimensione chiave del postfordismo, in cui viene a cadere la dicotomia che separava tempo del lavoro e tempo di vita, e prende forma un modello temporale intessuto di soggettività. Questa nuova dimensione temporale si fonda sul concetto di flessibilità che, considerato all’interno di due ordini simbolici differenti, può tradursi in nuova alienazione oppure in nuova libertà. La ricomposizione degli ordini temporali che le donne si trovano ad affrontare quotidianamente (tempo del lavoro, tempo della maternità, tempo della cura, tempo per sé), dà vita ad un ordine temporale altro, un “resto” di tempo (2) non residuale, non secondario né squalificato rispetto al “tutto” del tempo, l’ordine dato dal patriarcato e dal modello culturale maschile. Ci troviamo di fronte ad “una diversa concezione temporale che (accoglie) accanto alla dimensione quantitativa, quella relazionale, non funzionale e non economica” (3). Proprio perché sono state – e lo sono tuttora – le donne a portare alla luce contraddizioni nuove in un’organizzazione pensata a misura dei desideri e dei bisogni degli uomini, a loro, alle loro esperienze, alle loro voci, ho deciso di lasciare spazio.
L’ultima parte del mio lavoro si intitola infatti Liberare la narrazione. A partire dall’importanza che il metodo biografico e la produzione di storie di vita hanno avuto nel processo che ha visto sostituire ai vecchi concetti e metodi – considerati neutri – altri punti di vista adatti a cogliere la complessità delle esperienze femminili, ho voluto ascoltare alcune donne, italiane e spagnole, le loro esperienze di vita e lavoro, ma soprattutto la loro esperienza del tempo. Non è un’indagine, non c’è un’analisi quantitativa o qualitativa, non ci sono statistiche. Solo racconti, solo narrazione, solo linguaggio, solo donne che parlano di sé a partire da sé.
Ed io, senza alcuna pretesa, ho raccolto le loro voci, dall’Italia e dalla Spagna.

Note
1) Nel 2008, al suo secondo mandato come Capo di Stato spagnolo, il socialista José Luis Rodríguez Zapatero ha dato vita al primo esecutivo della storia con più ministeri affidati alle donne (nove) che agli uomini (otto).
2) Iaia Vantaggiato, Quel che resta del tempo, in, AA. VV., La rivoluzione inattesa, Milano, Pratiche, 1997.
3) Carmen Leccardi, Le donne, il lavoro, il tempo e le tecnologie. Oltre la ragione economica, in, Donatella Barazzetti, Carmen Leccardi (a cura di), Fare e pensare. Donne lavoro tecnologie, Torino, Rosenberg&Sellier, 1995, p. 22.

INDICE 

Introduzione

Premessa: oltre la parità, partiamo dalla differenza

I IL POSTFORDISMO

  • Introduzione: la Rete, vera rivoluzione

La transizione dal modello fordista

  • La donna nella società fordista: lo statuto del “non lavoro”
  • Le donne alla fabbrica
  • La fabbrica alle donne
  • Salario per il lavoro domestico” come presa di coscienza

Crisi della grande narrazione patriarcale-fordista

  • Crisi del soggetto sociale fordista

Tra lavoro fordista e lavoro postfordista: un’introduzione alla femminilizzazione

  • Soggettività – femminili e maschili – al lavoro nel postfordismo: pericoli e prospettive
  • Soggettività tutte femminili: dal lavoro domestico alla cultura dei servizi
  • Lo Stato non ce la fa? Arrivano le donne. Il femminile alla base della società del benessere

II PARTE: FEMMINILIZZAZIONE: UNA PAROLA CHIAVE DEL POSTFORDISMO

Introduzione: perché si parla di “femminilizzazione”

Significare la femminilizzazione: tesi e dibattiti

  • Femminilizzazione “neutra”: flessibilizzazione e precarizzazione
  • Femminilizzazione per parte di donne: Precarias a la deriva

Emanciparsi? No, grazie!

  • Le donne nel postfordismo: il femminile al lavoro

Lavoro di cura

  • Dalle mura domestiche al mercato globale
  • Lavoro-vivo e linguaggio

Strategie altre

  • Ambiguità: dalla “doppia presenza” alla forza della non-scelta
  • Il doppio sì
  • Rendere pubblica e politica la maternità

III PARTE: IL TEMPO DELLE DONNE

Introduzione: pensare il tempo

  • Il tempo come dimensione chiave del postfordismo
  • Flessibilità temporale
  • Cambia il sistema degli orari: resistenze e opportunità

Il tempo al femminile

  • Ricomporre gli ordini temporali femminili
  • Il tempo del lavoro tra mercato e cura
  • Le Banche del tempo: esperimento al femminile

Il tempo della cura

  • Lavoro a tempo parziale o part-time
  • Invenzioni femminili

IV PARTE: LIBERARE LA NARRAZIONE

Introduzione: la narrazione femminile a/nel lavoro

Liberare la narrazione: perché? La biografia delle relazioni

Partire da sé: donne che si raccontano

  • Laboratorio Donnelavorincorso (2002)
  • Il Circolo della rosa (2004)

Il lavoro si fa voce

  • Racconti

Conclusioni

Appendice I: Tabelle e dati

Appendice II: Guida ai racconti

Appendice III: Intervista a Cristina Borderías Mondéjar

Bibliografia

Siti web consultati