Nata a Cleveland nel 1956 ha ottenuto il suo Ph.D. in filosofia all’Università di Yale nel 1984 con una dissertazione intitolata Hegelian Reflections in XX Century France.
Alla fine degli anni ottanta ha imboccato la corrente post-strutturalista attraverso le teorie femministe sulla questione dei “termini presupposizionali”. Ha dato dei contribuiti nei campi del femminismo, della teoria queer, della filosofia politica e dell’etica. Attualmente è professoressa presso il dipartimento di Retorica e letterature comparate e co-direttrice del Program of Critical Theory all’Università della California, Berkeley.
Bibliografia (in italiano)
- L’ alleanza dei corpi. Note per una teoria performativa dell’azione collettiva, Nottetempo, 2017, a cura di Federico Zappino
l radunarsi di corpi fisici, gli assembramenti negli spazi pubblici, hanno una dimensione espressiva ed emotiva che non può essere ridotta al mero linguaggio, poiché questi corpi che si radunano “parlano” e “interpellano”. Butler sostiene che, nelle lotte contemporanee, tali assembramenti esprimono una persistenza e una resistenza che si attuano mediante forme di democrazia e di solidarietà radicali, dalle quali si leva una nuova idea di “popolo”.
- Fare e disfare il genere, Mimesis, 2014, a cura di Federico Zappino
Cosa resta del genere? Quali spazi per articolare criticamente un discorso sulla norma eterosessuale, sul femminismo, sulla parentela, sulle unioni tra persone dello stesso sesso, sul corpo, sull’identità di genere e i suoi presunti “disturbi”? E in che modo l’articolazione critica di un discorso sul genere sollecita, e veicola, motivi di ripensamento del riconoscimento intersoggettivo, dell’interdipendenza, della vulnerabilità, del desiderio – e dell’autodeterminazione? Questi i nodi trattati tra le pagine di Fare e disfare il genere, che costituisce la riflessione più matura – e vibrante – di Judith Butler sui temi che nei primi anni Novanta furono al centro del fondamentale, e tuttora discusso, Gender Trouble.
- Strade che divergono. Ebraicità e critica del sionismo, Raffaello Cortina, 2013
Judith Butler assume le posizioni filosofiche dell’ebraismo per elaborare una critica del sionismo politico e delle sue pratiche di violenza di stato illegittima. Nella sua definizione di una nuova etica politica, si confronta con pensatori come Hannah Arendt, Emmanuel Lévinas, Primo Levi, Walter Benjamin. Butler contesta la caratteristica accusa di odio antisemita che spesso viene lanciata agli ebrei critici verso Israele e sostiene una soluzione che preveda un unico stato per i due popoli, ebrei e palestinesi. Secondo l’autrice, l’etica ebraica non solo implica una critica del sionismo ma dovrebbe realizzare gli ideali politici di convivenza in una forma radicale di democrazia.
- La vita psichica del potere. Teorie del soggetto, Mimesis, 2013, a cura di Federico Zappino; con un dialogo in appendice tra Lorenzo Bernini e Federico Zappino, Quale futuro per il soggetto queer?
Ognuno di noi contribuisce attivamente a creare i meccanismi di quel potere che poi subisce. Questa l’idea che guida “La vita psichica del potere”. Voce autorevole degli studi che, sulla linea di Foucault, indagano i dispositivi del potere sociale, Judith Butler ricostruisce scrupolosamente il modo in cui ogni soggetto è sempre compromesso con il potere che lo assoggetta.
- Vite precarie. I poteri del lutto e della violenza, Postmedia Books, 2013, a cura di Olivia Guaraldo
Il testo declina in modo innovativo le riflessioni relative al gender, alla sessualità, alla vivibilità di corpi e desideri, intrecciando il lessico della riflessione femminista e queer con quello proprio della riflessione politica mainstream. Guerra e violenza, in altre parole, sono interrogate a partire dall’insolita prospettiva del dolore e della perdita.
- A chi spetta una buona vita?, Nottetempo, 2013, a cura di Nicola Perugini
In occasione del Premio Adorno 2012, Judith Butler affronta l’interrogativo morale “è possibile vivere una vita buona in una vita cattiva?” e denuncia il modo in cui le forme del potere contemporaneo organizzano le vite umane, assegnando loro un valore variabile e istituzionalizzando le disuguaglianze. Cosa significa aspirare a una vita buona quando si vive nella vulnerabilità di una vita cattiva, come quella che il sistema neoliberista o la violenza israeliana di Stato può imporre?
- Questione di genere. Il femminismo e la sovversione dell’identità, Laterza, 2013
Il libro che ha segnato un punto di svolta del femminismo internazionale e che è divenuto un classico del pensiero di genere. Judith Butler argomenta perché il corpo sessuato non è un dato biologico ma una costruzione culturale.
- Parole che provocano. Per una politica del performativo, Raffaello Cortina, 2010
Offese razziste, insulti a sfondo sessuale, ingiurie che feriscono minoranze e soggetti deboli: si tratta di parole che provocano e che sfuggono facilmente al controllo. Come rispondere a parole come queste? Basta fare appello alla censura per renderle innocue e poterle contenere? Secondo Judith Butler, non serve a nulla cadere nella trappola di una limitazione della libertà di parola e di espressione. Conta invece rivendicare una diversa possibilità di intervento politico.
- Dialoghi sulla Sinistra. Contingenza, egemonia, universalità, con Ernesto Laclau e Slavoj Žižek, Laterza, 2010, a cura di Laura Bazzicalupo
Tre grandi intellettuali del nostro tempo discutono la crisi di identità della sinistra. Perché è così difficile proporre oggi politiche di emancipazione? Quali temi sono stati tralasciati dal dibattito? È possibile un soggetto politico di sinistra quando proliferano esigenze di frammentazione e di chiusura nelle proprie identità? L’urgenza di questi quesiti è data dal tracollo delle utopie di emancipazione e dalla pervasività del sistema economico e dell’immaginario capitalista che oggi, dopo quest’ultima grande crisi, si riafferma a livello planetario.
- Soggetti di desiderio, Laterza, 2009
Il desiderio ha messo in evidenza la disperazione della filosofia, l’impossibilità dell’ordine, la nausea necessaria dell’appetito. L’obiettivo è quello di descrivere l’ultimo stadio della disputa tra la filosofia e la vita dell’impulsività, lo sforzo filosofico di addomesticare il desiderio, la lotta per venire a patti con il desiderio come principio della dissonanza psichica.
- Che fine ha fatto lo stato-nazione? con Gayatri Chakravorty Spivak, Meltemi Editore, Roma 2009
Da quando i confini tra gli stati sono diventati molto più fluidi, lo stato stesso ha cambiato fisionomia, acquisendo connotati più mobili, più plurali, più aperti. Le migrazioni dei popoli, gli spostamenti dei singoli, i cambiamenti culturali, economici e militari lo hanno reso un luogo più “provvisorio” e i suoi abitanti possono sempre più definirsi “senza stato”.
- Critica della violenza etica, Feltrinelli, Milano 2006
Butler focalizza l’attenzione sulla questione del ‟rendere conto di sé”, cercando di mostrare come proprio l’esperienza dell’impossibilità di rendere pienamente conto di sé, esperienza che comporta il riconoscimento di un debito inestinguibile verso l’altro, possa diventare la base di una nuova nozione di responsabilità morale che ponga al centro dell’etica la modestia e la generosità (in contrapposizione appunto a quelle concezioni ‟violente” che pretendono di fondare i propri principi sulla concezione di un io sovrano e autotrasparente).
- La disfatta del genere, Meltemi Editore, Roma 2006
La sua critica delle regole relative al genere è chiaramente situata entro il quadro della persistenza e sopravvivenza umana: cosa potrebbe significare per l’individuo “sciogliere” quelle concezioni normativamente restrittive sul sesso e il genere? Talvolta tali concezioni possono annullare la persona, minandone la capacità di avere un’esistenza vivibile. Altre volte la loro dissolvenza può tuttavia far franare terreni lungamente sedimentati.
- La vita psichica del potere. Teorie della soggettazione e dell’assoggettamento, Meltemi Editore, Roma 2005
- Vite precarie. Contro l’uso della violenza in risposta al lutto collettivo, Meltemi Editore, Roma 2004
- Scambi di genere. Identità, sesso e desiderio, Sansoni, Firenze 2004
Che cosa vuol dire appartenere al genere femminile o maschile? È davvero così facile distinguere un uomo da una donna? Judith Butler è convinta del contrario e in questo libro affronta i luoghi comuni che si nascondono dietro la presunzione di poter assegnare un’identità in base al sesso biologico. Come riconoscere, allora, il proprio genere? La scommessa è di trovare un”posto tutto per sé” fra maschile e femminile, ai margini delle rigide classificazioni prodotte dalla psicoanalisi, dalla filosofia, dalla biologia e dalla linguistica.
- La rivendicazione di Antigone. La parentela tra la vita e la morte, Bollati Boringhieri, Torino 2003
“Cominciai a riflettere su Antigone anni addietro, quando mi domandavo cosa ne fosse dei tentativi delle femministe di confrontarsi con lo Stato e di sfidarlo. Mi pareva che Antigone potesse contrapporsi alla tendenza a cercare l’appoggio e l’autorità dello Stato per realizzare gli scopi politici del femminismo per i quali le nuove femministe lottavano.”
- Come pregare perché scenda il cielo sulla terra, Uomini Nuovi, 2000
- Corpi che contano. I limiti discorsivi del “Sesso”, Feltrinelli, Milano 1996
La prospettiva eterosessuale dominante nel fondare il modello di ciò che è “normale” e “naturale”, esclude ciò che è “diverso”, “innaturale”, e lo relega nella sfera dell’abietto. Ma in questa “norma” eterosessuale possono aprirsi fratture o verificarsi slittamenti che consentono risignificazioni impreviste, non solo del maschile e femminile, dell’eterosessuale e omosessuale, ma anche delle appartenenze etniche e razziali, attivando un riassetto più dinamico, libero e democratico delle identità.
Elenco dei link dove compaiono articoli, testi, interventi dell’autrice
Federica Castelli – “Cosa possono fare i corpi insieme?” Intervista con Judith Butler
http://www.ildialogo.org/donna/but30032008.htm
http://dailymotion.virgilio.it/video/x16n0r_judith-butler-emission-arte_events
http://femminismo-a-sud.noblogs.org/search/butler
Link
Collegamento al sito della Università di Berkeley (CA)
Iniziative
Al momento sta preparando dei testi sui conflitti in corso, indagando la relazione tra la violenza, la non/violenza, le politiche sessuali e le relative forme di resistenza. Presto dovrebbe riuscire a scrivere un libro su Kafka.
How to read Kafka ‒ Judith Butler (2011)
Scheda curata da Federica Voci e Nicoletta Stellino