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Direttrice del dipartimento di Filosofia Pedagogia e Psicologia dell’Università degli Studi di Verona, è Professoressa Ordinaria, docente di Epistemologia della ricerca pedagogica nella stessa università. Le sue ricerche hanno come oggetto la definizione teoretica e l’implementazione di processi di indagine di tipo fenomenologico-ermeneutico nei contesti formativi. Oltre a fare ricerca, partecipa e coordina numerose attività di ricerca e di formazione sul territorio.
Bibliografia
• Le virtù a scuola. Questioni e pratiche di educazione etica, con Mazzoni V., Cortina, Verona 2014.
Risultato di una ricerca durata cinque anni, questa opera mostra gli sviluppi possibili della nuova tendenza della “research with children” che vuole bambini e bambine parte attiva e non meri fruitori del processo educativo.
• Aver cura della vita della mente, Carocci, Roma 2013.
Anche questo testo parte mettendo al centro il concetto e la pratica di cura e sostiene l’educazione come un insegnare ad avere cura della propria mente. Se nella prima parte si concentra sull’educazione come stimolo ad avere cura di sé, nella seconda parte l’autrice approfondisce in termini fenomenologici questa cura come cura della mente, e l’educazione come educazione a pensare.
• Gesti e pensieri di cura, con Saiani L., The McGraw-Hill Companies, Milano 2013.
Un testo che si pone sviluppare la tesi dell’aderenza tra nursing e caring nella pratica infermieristica. Per comprendere al meglio la sostanza di questa professione, le due autrici si avvalgono di una ricerca fenomenologica compartecipata da infermiere di professione, richiamandole a riflettere sulla pratica stessa della professione.
• La ricerca per i bambini, a cura di, Mondadori Università, 2009.
La ricerca pedagogica che ha come partecipanti i minori solo da poco tempo è diventata oggetto di riflessioni sistematiche, mirate ad identificare metodi e tecniche specifiche per la ricerca con bambini e ragazzi e a sviluppare un’etica della ricerca. Il testo presenta un’analisi delle riflessioni epistemologiche più recenti ed elabora una proposta di etica per la ricerca coi bambini. Inoltre vengono presentate quattro ricerche che mettono in atto i principi enunciati nella parte teoretica. Nella prima parte, il libro prende in esame il dibattito teorico in atto per delineare poi, attraverso un percorso originale, un’etica della ricerca per i bambini. Nella seconda parte vengono presentati alcuni casi di ricerca sul campo che documentano differenti modi di coinvolgere i bambini nelle esperienze di ricerca.
• Aver cura di sé, Bruno Mondadori, 2009.
Un saggio sulla ricerca dell’arte di esistere, intesa come capacità di dare senso al tempo e di condurre una vita autentica a partire dalla conoscenza pure necessariamente parziale – della propria interiorità, impossibile da ottenere senza il confronto con il mondo esterno. Riattualizzando il senso della cura di sé, fondamentale nell’antichità ma considerato in tempi più recenti segno di individualismo e di ripiegamento interiore, il volume ne sottolinea la forte valenza etica e sociale, facendo fruttuosamente dialogare i pensatori della classicità – da Socrate a Platone, da Epitteto a Marco Aurelio – con la fenomenologia novecentesca. Riferimento costante nel percorso intrapreso dall’autrice è il principio secondo cui l’educazione all’esistenza è orientamento all’autoformazione della persona, mai insegnamento diretto e normativo.
• Ricercare e riflettere. La formazione del docente professionista, Carocci, 2009.
In questo momento di crisi del sistema formativo italiano e di riforme sui sistemi di formazione universitaria dei docenti di ogni ordine e grado, è quanto mai necessaria una riflessione sistematica sul tema della teacher education da una prospettiva rinnovata che tenga conto degli studi e delle sperimentazioni prodotti a livello internazionale. Il testo presenta una proposta di formazione del docente inteso come ricercatore-pratico, capace di costruire sapere a partire dalla riflessione sull’esperienza. Nell’orizzonte della filosofia pragmatista vengono individuati temi e modi di formazione che sappiano promuovere l’acquisizione di metodi di ricerca applicabili al mondo dell’educazione e contesti di apprendimento finalizzati allo sviluppo della pratica riflessiva.
• A scuola di libertà. Formazione e pensiero autonomo, Cortina Raffaello, 2008.
La mancanza di pensiero, la ripetizione di verità diventate vuote e trite sembrano tra le principali caratteristiche del nostro tempo. Quello che l’autrice propone perciò è molto semplice: insegnare a pensare a ciò che facciamo. Una civiltà che ha cura di sé, e dunque tiene in massimo conto il valore della libertà, non può non dedicare risorse alla formazione di un pensiero autonomo. Per questo vanno organizzati adeguati contesti di apprendimento, che facciano acquisire pratica del come pensare senza prescrivere che cosa si debba pensare né quali verità debbano essere credute.
• Educare alla cittadinanza partecipata, a cura di, Bruno Mondadori, 2008.
Il volume approfondisce un importante tema di ricerca nel campo delle scienze educative, in via di affermazione come conseguenza delle attuali politiche partecipative in ambito internazionale.
Il testo s’interroga su questioni essenziali sul piano pedagogico – quale politica formativa è richiesta per educare alla partecipazione, cosa significa partecipazione, quale relazione c’è fra partecipazione e cittadinanza, quali competenze cognitive vanno promosse per favorire una disposizione alla responsabilità politica – nella prospettiva del superamento di una concezione scuolacentrica e in favore di un’educazione alla cittadinanza partecipata diffusa su tutto il territorio.
Senza porre in discussione le opportunità esperienziali offerte dall’odierna vita urbana, si rileva come elemento critico un progressivo logoramento di spazi per la socializzazione e, dunque, per la vita civica. Da qui la necessità di riqualificare i contesti di vita, con l’assunzione che la politica è cosa che riguarda tutti e che a tutti sono dovute esperienze educative finalizzate a promuovere le competenze necessarie per esercitare una cittadinanza partecipata.
• Cultura della ricerca e pedagogia. Prospettive epistemologiche, Carocci, 2007.
• La pratica dell’aver cura, Bruno Mondatori, Milano 2006.
Tutti hanno bisogno di essere oggetto di cura e di avere cura. L’essere umano necessita di essere accudito perché, a partire dalla nascita, questa è la condizione necessaria affinché si dischiudano le stesse possibilità di vita. Allo stesso tempo, ha bisogno di avere cura di sé, degli altri e del mondo per costruire il significato nella sua esistenza.
Con un’attenzione particolare alla cura nell’ambito della pratica educativa, Luigina Mortari esamina le radici filosofiche di questo concetto, istituendo un nesso chiarissimo con le modalità fondamentali delle concrete pratiche di cura e costruendo una sorta di mappa delle “buone pratiche”.
• Un metodo a-metodico. La pratica della ricerca in Maria Zambrano, Liguori, Napoli 2006.
Nell’ambito delle scienze dell’educazione è viva l’esigenza di una teoria della ricerca in grado di orientare processi d’indagine empirica generativa di teorie Nella prospettiva di promuovere una ricerca empirica di tipo trasformativo e alla luce delle discussioni paradigmatiche in atto, il volume propone una cultura della ricerca che individua filosofie, epistemologie, metodi e strategie privilegiando la svolta di tipo qualitativo.
• Apprendere dall’esperienza. Il pensare riflessivo nella formazione, Carocci, Roma 2003
“Non tutto ciò che si vive […] è definibile come esperienza;
buona parte di esso si riduce alla mera presenza,
mentre si fa esperienza quando il vissuto diventa oggetto del pensare” (p. 42)
Il libro affronta la questione interna alla pratica professionale – il discorso nel libro è centrato su quella educativo-formativa ma vale anche per quella socio-sanitaria – di come lo spazio dell’elaborazione teorica sia distante, e spesso ritenuto superiore a quello di chi ha a che fare con il lavoro quotidianamente e dei risultati spesso dannosi. Più che di un sapere astratto e classificatorio da applicare ciò di cui queste professioni hanno necessità è un atteggiamento problematico, aperto, ipotetico, probabilistico, un sapere che sappia confrontarsi con il particolare che in ogni momento della vita si manifesta, che non abbia la pretesa di collocarsi in una sorta di vuoto sociale asettico, che abbia consapevolezza dei limiti che la conoscenza comunque ha. L’autrice affronta la questione sia dal punto di vista teorico, con un approccio fenomenologico-ermeneutico, ma anche tratteggiando alcune pratiche concrete (il diario di bordo, l’autobiografia formativa, i gruppi di riflessione, la pratica dell’analisi degli incidenti critici).
• Aver cura della vita della mente, La Nuova Italia, 2002.
• Per una pedagogia ecologica. Prospettive teoriche e ricerche empiriche sull’educazione ambientale, La Nuova Italia, Firenze 2001.
• Ecologicamente pensando. Cultura ambientale e processi formativi, Unicopli, Milano 1998.
• Abitare con saggezza la terra. Forme costitutive dell’educazione ecologica, Franco Angeli, Milano 1994.
Il testo offre un’interpretazione articolata dell’educazione ecologica partendo dalle sollecitazioni provenienti dall’ambientalismo anglosassone. A partire da una problematizzazione radicale della crisi ambientale vengono quindi individuati i presupposti per una progettazione ecologicamente orientata del processo educativo, chiamato a promuovere una nuova disposizione affettiva, cognitiva, etica ed estetica nei confronti della natura, capace di rimettere seriamente in questione la relazione tra umanità e mondo naturale, per un recupero della misura che la regola.
Articoli
1. Learning thoughtful reflection in teacher education, “Teachers and Teaching”, 2012, 18(5), pp. 525-545.
2. Sentirsi responsabili. Frammenti di una pedagogia della cura. “Rassegna di Pedagogia”, 2011, 3-4, pp. 367-380.
3. La qualità essenziale della riflessione, “Educational Reflective Practices”, 2011, n.1-2, pp. 145-156.
4. Thinking silently in the woods: listening to children speaking about emotion. “European Early Childhood Education Research Journal”, 2011, vol. 19, issue 3, pp. 345-356.
5. Cercare il rigore metodologico per una ricerca pedagogica scientificamente fondata. “Education Sciences and Society”, 2010, 1, pp. 143-156.
6. La ricerca empirica in educazione. Questioni aperte. “Studi sulla Formazione”, 2009, 1/2, pp. 32-46.
• Conoscere se stessi per aver cura di sé, in “Studi sulla Formazione”, 2008, 2, pp. 45-58.
• Quale ricerca nel mondo dell’educazione?, in “Servizi Sociali”, 2008, 2, pp. 15-17.
• Educare alla cittadinanza, in Annali della Pubblica Istruzione, 2007, 4-5, pp. 39-48.
• Etica della scrittura, in “Adultità”, 2007.
• The ethic of delicacy in phenomenological research, in International Journal of Qualitative Studies on Health and Well-Being, 2007, pp. 3(1), 3-17.
Link
Pagina dedicata all’autrice sul sito Internet dell’Università di Verona, dove è possibile consultare il CV della Docente.
http://www.dfpp.univr.it/?ent=persona&id=521&lang=it
Studio sul tema dell’esperienza degli operatori e delle operatrici del lavoro di cura.
http://iis.comune.re.it/osservatorio-famiglie/strumenti/strumenti9/002cap2.htm
Intervento dell’autrice nel corso dell’assemblea di Scienze della formazione all’Università di Verona.
http://protesta-univr.blogspot.com/2008/10/intervento-della-prof-luigina-mortari.html
Scheda curata da Angela Lamboglia e Valeria Mercandino