Tesi di Dottorato
Tutor: Luca Scuccimarra
Anno Accademico 2022/2023 – ‘La Sapienza’ Università di Roma – Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione, Dipartimento di Scienze Politiche
Identificativo tesi: https://hdl.handle.net/11573/1667220
Mail: arianna.pasquiniatuniroma1.it / aripasquiniatlibero.it
Abstract
Perché donna e natura? Una simile domanda posta oggi, alla luce delle crisi ecologiche e di cura che sconquassano gli equilibri del mondo contemporaneo, è concreta, materiale, tutt’altro che astratta. Tale quesito avoca a sé una serie di corollari che pongono il dilemma se la donna sia parte della natura, se l’essere umano sia parte della natura e come la società (o la cultura) interagisca con la natura. Calando poi questi quesiti in un contesto contemporaneo con uno sguardo globale, in quanto la crisi ecologica riguarda l’intero pianeta Terra, ma differenziato lungo le diagonali spaziali di razza, genere, classe e specie, scopriamo che vi sono molti rapporti possibili tra umano ed extra-umano. Allora bisogna chiedersi quale configurazione relazionale, tra i diversi rapporti possibili, abbia portato all’odierna precarietà rovinosa delle condizioni del ‘vivente’ sulla Terra e perché si sia posta in essere una tale relazione e non altre. Ripercorrere la storia della modernità, in intersezione con quella del patriarcato e del capitalismo come progetto di convergenza di forme di dominio e sfruttamento, per scoprire quale sia il punto di vista marginalizzato da cui sia più utile esplorare il problema, è stata la missione dei femminismi cosiddetti della ‘seconda ondata’ che si sono occupati della sfera della riproduzione sociale dalla seconda metà del Novecento e di molti femminismi ancora oggi. Secondo gli ecofemminismi, descrivere il ruolo della ‘donna’ nelle società moderne significa, in parte, anche descrivere il ruolo della ‘natura’ nelle stesse. L’ecologia politica contemporanea come disciplina multiforme cerca di spiegare il disastro climatico e di immaginare soluzioni di fuoriuscita dal paradigma produttivista di tipo capitalistico e, nel farlo, recupera più o meno esplicitamente, le teorie femministe ed ecofemministe della riproduzione sociale e della cura, rivelando ancora una volta il carattere profondamente significativo della relazione tra donna e natura (sia questa presunta, costruita socialmente, mistica o materiale).
Indice
Introduzione
0. Prologo: dove nascono le idee. Origini diffratte
0.1. Influenze
I. La riproduzione sociale: teorie e prassi femministe
I.1. Alcune note di metodo introduttive, per familiarizzare con un’etica femminista sul concetto di riproduzione
I.2. Il conflitto tra produzione e riproduzione: introduzione
I.2.1. Il conflitto originario: ciò che Marx non ha visto (o non poteva vedere?)
I.2.2. Sul valore
I.2.3. Critiche interne al femminismo sull’approccio dei gruppi per il salario al lavoro domestico
I.2.4. Il conflitto con il marxismo e i movimenti operaisti
I.2.5. Il conflitto interno ai femminismi
I.2.6. Il movimento transfemminista
I.3. Tra riproduzione e cura: un tentativo di definizione
I.4. Femminilizzazione del lavoro
II. Il rapporto contemporaneo tra umano ed extra-umano: il conflitto tra società e natura
II.1. Umano, troppo umano
II.1.1. Ricordo di una conversazione: introduzione al dibattito sul rapporto tra società e natura
II.2. Il ‘problema’ natura
II.2.1. Per un approccio critico al rapporto tra ‘crisi della natura’ e capitalismo
II.2.2. Ecologia: nascita della biologia come relazione
II.2.3. La dimensione politica dell’ecologia
II.3. L’accumulazione originaria come atto disgregativo del rapporto umano-natura
II.4. Il paradigma Antropocene
III. Riproduzione sociale e rigenerazione della natura: il rapporto uomo – donna – natura
III.1. Critica femminista dell’ecologia
III.2. Ecofemminismo: un’introduzione
III.2.1. Dalle radici dell’ecofemminismo agli scenari futuribili: uno sguardo situato sulla relazione tra ‘donna’ e ‘natura’
III.3. Sul rapporto tra capitalismo e patriarcato
Conclusione
Fonti e riferimenti bibliografici