Attualmente docente e direttrice del Center for the Study of Culture, Race and Ethnicity presso l’Ithaca College di New York, Asma Barlas è una pensatrice pakistana che ha incentrato la sua ricerca su un’ermeneutica coranica volta a decostruire le letture tradizionali dei testi sacri dell’islam attraverso lo strumento dell’analisi testuale.
In Believing Women in Islam: Unreading Patriarchal Interpretations of the Qur’an (2002) si invita a leggere il Corano come un testo intrinsecamente antipatriarcale ricorrendo al concetto di tawhid.
Secondo la teoria sull’unità e unicità, Dio è uno, e nessun altro all’infuori di lui, che sia un re, il Profeta stesso o un marito, può esercitare la sovranità su un altro individuo; in secondo luogo egli è increato e non raffigurabile, pertanto non è possibile “mascolinizzarlo”.
Al di là di ogni interpretazione, è per Barlas il Corano stesso a trasmettere il messaggio che tra i generi non esiste alcun tipo di gerarchia nell’Islam, religione che distingue gli esseri umani unicamente in base alla loro prassi morale.
Negli ultimi anni Asma Barlas, che ha sempre rifiutato la definizione di “femminista islamica”, si sta dedicando principalmente all’analisi storico-teologica delle relazioni tra cristiani e musulmani.