Isbella Pinto, si occupa di narrazione, letteratura, scrittura&lettura diffrattiva e di ecologia politica trans/femminista/queer/multispecie
Attivista dei movimenti studenteschi e sociali, dei movimenti per il diritto all’abitare, del Teatro Valle Occupato, dei movimenti per i beni comuni e dei movimenti femministi, nella propria ricerca coniuga pratiche artistiche, pratiche politiche e pratiche scientifiche.
Attualmente è Lerici Foundation fellow e guest researcher presso The Posthumanities Hub, Tema Genus (Linköping University, Sweden), coordinatrice del Master in Studi e Politiche di Genere dell’Università degli Studi di Roma Tre (dal 2017 al 2019 ha co-coordinato il Modulo Arti, dal 2020 coordina la Summer School Narrazioni). Dal 2020 progetta e realizza corsi di lettura&scrittura diffrattiva (online e in presenza) sul pensiero di Donna Haraway (per IAPh-Italia e per Selene – Centro Studi EKODANZA & Paleotto11 Giardino Culturale), di Anna L. Tsing (per il MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo), e sulla pratica della Fabulazione Speculativa Trans/femminista (per DinamoPress). Durante l’anno accademico 2021-2022 è stata professoressa universitaria a contratto (Laboratorio di Scrittura e Comunicazione, Università Roma Tre).
Nel 2019 ha ottenuto un Ph.D. European Label in Teoria della letteratura, con una tesi sperimentale sull’opera di Elena Ferrante, all’incrocio con le teorie narratologiche e le teorie femministe e queer (Università di Roma Tor Vergata).
Nel 2013 si è laureata in Letteratura italiana moderna e contemporanea con una tesi sull’opera di Massimo Carlotto, il noir mediterraneo e la letteratura della crisi vs letteratura del conflitto (Università degli Studi di Roma La Sapienza).
Nel 2009 si è laureata in filosofia del linguaggio con una tesi sulla questione della “lingua madre” nella riflessione filosofico-linguistica tra ‘800 e ‘900 (Università degli Studi di Roma La Sapienza).
Fondatrice dell’Atelier Narrazioni e animatrice dell’Atelier EcoPol (IAPh-Italia Associazione Internazionale delle Filosofe), è socia SIL (Società Italiana delle Letterate), fa parte della redazione di «Leggendaria. Libri, letture, linguaggi», della redazione di «managaia.eco – voci, idee e azioni per un futuro sostenibile», e ricopre il ruolo di ambassador all’interno del Posthuman Italian Network.
Nel 2018 ha co-curato i volumi Women Out of Joint. Dopo Hegel, su cosa sputiamo? (La Galleria Nazionale) e Bodymetrics. La misura dei corpi. Quaderno Tre: crisi, conflitto, alternativa (EcoPol, IAPh-Italia). Nel 2020 è stato pubblicato il suo primo volume monografico Elena Ferrante. Poetiche e politiche della soggettività (Mimesis Edizioni).
Nel 2021 sono stati pubblicati Raccontare un virus selvaggio. Covid-19, New Wild e Realismo Multispecie per«B@bel – Rivista online di Filosofia» (Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo, Università Roma Tre) e Storytelling multispecie. Una pratica ecopolitica per la giustizia ambientale multispecie, per«Etnografie del contemporaneo» (Edizioni Museo Pasqualino Palermo), che vertono sullo storytelling multispecie inteso come pratica ecopolitica per la giustizia ambientale multispecie.
Nel 2021 ha collaborato altresì come dramaturg alla pièce teatrale L’ammore che d’è. Storia di un femminiello napoletano, scritta e interpretata da Lila Esposito, diretta da Manuela Cherubini.
Negli ultimi anni ha tradotto diversi saggi tra cui Diffrazione: onto-epistemologia, fisica quantistica e critica delle scienze umane di Birgit Mara Kaiser e Kathrin Thiele (in EcoPol, I. Caleo [a cura di], Bodymetrics. La misura dei corpi – Quaderno Uno, IAPh-Italia, Roma 2019), Una minaccia alla rinascita Olocenica è una minaccia alla vivibilità di Anna L. Tsing, Ecologie Politiche di Jane Bennett, Performare Gaia di Frédérique Aït- Touati e Bruno Latour (in AA.VV., Environmental Humanities Vol 1, Derive Approdi, Roma 2021).