Italia, 1973, b/n e colore
Alle immagini delle fondamentali manifestazioni dell’ 8 marzo 1972 e dell’ 8 marzo 1973 si alternano momenti di riflessione, confronto e performance ironiche del nuovo movimento femminista degli anni Settanta, che è già “pratica di pensiero”. Si tratta soltanto di uno degli importanti lavori realizzati da Colletivo Femminista Cinema Roma che nello stesso anno rendeva pubblico il proprio documento programmatico “Per un cinema clitorideo e vaginale”. In esso, prese le distanze dagli stereotipi femminili proposti dai mezzi di comunicazione audiovisivi, strumento del potere, le autrici ribadivano innanzitutto una doppia consapevolezza: la necessità di modificare i rapporti umani; la rivoluzionarietà della creatività “quando non rimane limitata all’operazione “artistica”, ma diventa creazione della vita stessa”. E in questo senso appunto loro stesse avrebbero utilizzato i loro lavori: “per parlare con altre donne, per esprimere un nuovo modo di essere donna senza per questo volere imporre nuovi modelli.”