Italia, 2005, 67’, b/n e colore
Michele Buono e Piero Riccardi, con la mia collaborazione, raccontano attraverso interviste attuali e repertori preziosi del cinema e della televisione italiana la storia di Franca Viola, giovanissima figlia di contadini che, come molte altre in quegli anni, fu rapita e violentata dal suo spasimante respinto, con l’intento di far ricorso al matrimonio riparatore che, come previsto dalle legge 544, avrebbe estinto il reato e restituito l’onore alla famiglia. Questa storia, con il rifiuto di Franca di sottomettersi ad una legge prima di tutto non scritta, secondo cui la verginità costituiva l’onore femminile, fece da spartiacque nell’evoluzione dei costumi e della storia italiana. Il documentario permette di comprendere le arretratezze e le discriminazioni con base giuridica riguardanti le donne nel nostro paese ancora alle soglie del Sessantotto. Inoltre costituisce spunti di riflessione sul diritto italiano e la sua plasticità: soltanto il 5 agosto del 1981, infatti, l’articolo 1 della legge 442 abolì la possibilità di cancellare con il matrimonio una precedente violenza sessuale.