Loredana Rotondo è un’autrice di docufilm e programmi radio e tv, militante femminista e sperimentatrice appassionata e innovatrice.
Nel 1965 si laurea a Bari in Scienze Politiche, con lode. L’anno successivo, vincitrice di una borsa Fulbright, sbarca negli Stati Uniti, dove sono già in atto movimenti di grande fermento socio-politico (il movimento pacifista contro la guerra in Vietnam, i primi movimenti femministi, Woodstock, e molto altro). Partita con i “tailleurini” di Chanel e una formazione borghese, rientra da questa esperienza profondamente trasformata, al punto che la madre stenta a riconoscerla tra gli studenti della nave che la riporta in Europa.
Nel 1968 vince il Concorso per titoli ed esami in RAI, dove entra con la qualifica di sceneggiatrice e programmista. Viene assegnata ai programmi radiofonici (1969-1972).
Il suo secondo punto di svolta è Chiamate Roma 3131. Loredana è la responsabile del programma, il primo programma radiofonico con telefonate in diretta. A chiamare sono soprattutto donne, che svelano la specificità di una situazione anche di profondo malessere, alla quale la trasmissione rispondeva con il ricorso ad esperti (avvocati, psicologi…). Un tipo di risposta che fa avvertire a Loredana un disagio, acuto ma non definito.
Terzo punto di svolta: la riforma RAI del 1975. Sono gli anni di massimo fulgore del servizio pubblico, che passa da una modalità monoculturale a un modello pluralistico e di sperimentazione. Loredana è a RAI 2, diretta in quel momento da Massimo Fichera. Di quegli anni fanno parte alcuni dei programmi che hanno segnato la storia della televisione:
- Fatua, incongrua e scucita (1976), docufilm realizzato dal regista Sergio Rossi prima della riforma Basaglia, centrato su una donna ricoverata al Santa Maria della Pietà, ospedale psichiatrico di Roma.
- Riprendiamoci la vita (1977), con la regista Loredana Dordi: prima inchiesta sulla salute della donna, intesa come benessere complessivo, che mette in luce la realtà dell’Italia del contado, in quel momento lasciata in ombra dal cosiddetto boom economico.
- Processo per stupro (1978). Film-documentario d’inchiesta realizzato in modo collettivo con altre cinque collaboratrici esterne alla RAI (Maria Grazia Belmonti, Anna Carini, Paola de Martiis, Rony Daopulo, Annabella Miscuglio, Loredana Rotondo). In 64 minuti, il riassunto di un processo durato diversi giorni. Riprese volutamente in bianco e nero, videocamera, talvolta da 1/2” pollice, tremula e imprecisa nelle inquadrature. “È un programma che mostra quanto succedeva nei tantissimi processi per stupro che si svolgevano in Italia. La donna finiva per subire una seconda violenza”. Ascoltando le arringhe degli avvocati, vengono i brividi ancora oggi:la difesa è piena di arroganti luoghi comuni sessisti, come quello della donna che farebbe meno danni se non portasse i pantaloni e se restasse a casa la sera. Pagina storica della televisione italiana. Processo per stupro è stato premiatissimo e visto da milioni di persone in tutto il mondo.
- AAA Offresi (1981): docufilm sulla prostituzione, realizzato dalle stesse autrici di Processo per stupro. È centrato sulla figura del “cliente”. Il programma non andrà mai in onda, bloccato dalla censura sulla base di notizie generiche. Loredana, assieme a Massimo Fichera e alle cinque donne che con lei avevano realizzato il programma, è accusata di violazione della privacy e sfruttamento della prostituzione. Nel 1896 sono assolte in prima istanza. Nel 1994 assoluzione con formula piena.
Dopo questi anni di grandi rivoluzioni, sia nei contenuti che nei linguaggi, la carriera professionale di Loredana continua con altri incarichi (Capostruttura di RAI International, poi di RAI Educational, e capo del progetto di La Storia siamo noi): ciò che non cambia è il desiderio di assumere un punto di vista specificamente femminile nell’ideazione dei suoi programmi.
Il quarto punto di svolta, la costruzione del Progetto Donna a RAI International. La ricerca di sperimentazione nel linguaggio e nei contenuti si assesta in modo organico nel Progetto Donna. Loredana chiama a raccolta un gruppo nutrito di autrici e registe per realizzare un contenitore di programmi, prevalentemente radiofonici, che attraversano il palinsesto radiofonico di RAI International con migliaia di ore di programmazione (Un secolo di comiche, AB: Anoressia e Bulimia, Le ritratte, Le pellicole, Satelradio...)
Tra il 1999 e il 2004 realizza tre serie particolarmente innovative de La Storia siamo noi, costruendo un gruppo di registe/i che introducono nella formula già conoslidata della serie spunti incisivi di innovazione linguistica.
Nel 2002 nasce la serie Vuoti di Memoria, che si concluderà nel 2007. Si tratta di venti docufilm dedicati a figure luminose e misconosciute della nostra cultura, scomparse da poco. La serie rappresenta l’approdo di una ricerca costante, portata avanti dall’inizio dell’esperienza di Loredana.