Vive a Roma dove lavora come psicoanalista. È membro ordinario della Società Psicoanalitica Italiana. Dal 1974 ha fatto parte del movimento femminista all’interno del quale si è formata attraverso la pratica dell’autocoscienza. Come femminista e come psicoanalista si occupa da sempre del rapporto madre-figlia e della necessità di un suo ridimensionamento che permetta lo sviluppo della libertà femminile. Su questo tema ha scritto sulle riviste “Memoria”, “Reti”, “Lapis”, “Sofia”, “Dwf”.
Bibliografia
– Il profetico e l’attuale in AA.VV, L’attualità inattuale di Elvio Fachinelli, Editore scienze umane, Milano 2014
Attualità e inattualità, presente e passato, intelligenza personale ed elaborazione collettiva, non ubbidiscono a «passaggi meccanici». Il rimando reciproco non è quello di causa-effetto ma dei «movimenti improvvisi». A tenerli insieme è la possibilità della «ripresa» aperta a nuove ed impensate soluzioni. L’esigenza antropologica che porterà Fachinelli negli anni ’80 ad esplorare strati percettivi e cognitivi della mente tenuti ai margini, perché sentiti come «minacciosi per l’Io ben individualizzato», non è la rinuncia al suo precedente impegno politico, bensì la sua estensione.
– Chi ha paura di Melanie Klein? In Psicoanaliste. Il piacere di pensare, Patrizia Cuppelloni (a cura di), Franco Angeli editore, Roma 2013
Il testo presenta l’esperienza di dodici psicoanaliste di oggi che leggono dodici psicoanaliste entrate nella storia della psicoanalisi. Attraverso una lettura critica, il libro propone un intreccio tra la produzione teorica delle autrici e la riflessione di altrettante psicoanaliste contemporanee, che consente di intravedere oltre le opere anche le donne. Le interpreti, presentando il pensiero dell’autrice scelta, tracciano un profilo in cui l’una prende energia dall’altra.
– La perdita, Manuela Fraire, Rossana Rossanda, Bollati Boringhieri editore, Torino 2008
«Perdere è il venir meno di una persona cara, ma è anche la sconfitta che sperimentiamo ogni giorno». La «perdita» è un tema da un lato troppo presente, dall’altro ancora lontano: idea assillante ma sospesa sul vuoto dell’esperienza che avrebbe potuto sostanziarlo di pensieri e sentimenti reali.
Forse la condizione «giusta», né troppo dolorosa né troppo distaccata, per pensare la morte propria e delle persone che abbiamo amato, non si dà mai. La morte, come coscienza che siamo destinati a scomparire «a uno a uno», come dicono Rossanda e Fraire, è il «grado zero» della rappresentazione, l’«impensabile».
Tra tutte le opposizioni «incomponibili» che danno un’impronta tragica alla vita, la più resistente ai nostri sforzi di pacificazione è sicuramente quella di un Io costretto a riconoscersi straniero nel proprio corpo, parte del ciclo biologico e, al medesimo tempo, di una «natura» speciale, irriducibile alla materia di cui sono fatti gli altri viventi.
– Madre, materno, femminile, in Genealogia e formazione dell’apparato psichico (a cura di Centro Psicoanalitico di Roma, Società Psicoanalitica Italiana), Franco Angeli, Milano 2007
Il tema della genealogia è centrale per la formazione di nuove teorie femministe. In psicoanalisi affrontare il genealogico significa parlare del proprio desiderio, recuperare ricordi della propria esperienza, come le storie di famiglia o i traumi. Ci troviamo in un’epoca in cui il nuovo è sempre più distante dai nostri punti di riferimento. Dall’organizzazione della famiglia, alla definizione del genere, tutto è una questione di contrattazione politica e culturale ancora prima che di rappresentazione e pensabilità. Lo studio analitico concerne l’indagare sui rapporti generazionali al fine di trovare un modello adatto che valga per l’osservazione di traumi soggettivi precedenti alla formazione dell’Io.
– Lessico politico delle donne. Teorie del femminismo, a cura e con una lettura di Manuela Fraire, Fondazione Badaracco-Franco Angeli, Milano 2002
Terzo libro della Collana Letture d’Archivio diretta da Lea Melandri, nata per iniziativa della Fondazione Badaracco con l’intento di raccogliere, pubblicare e rileggere materiali riguardanti il femminismo degli anni Settanta e Ottanta. Alla ricerca della costruzione di un archivio della memoria femminile, questo testo «è già un modo di tracciare una mappa della strada percorsa», o «la conquista di una posizione sicura nella storia»?
– Tensioni e permeabilità tra la psicoanalisi e le idee correnti in AA.VV., Pensare l’inconscio. La rivoluzione psicoanalitica tra ermeneutica e scienza, a cura di F. Borrelli, Manifestolibri, Roma 2001
«Il soggetto femminile è posizionato (e si autoposiziona) nel luogo ove non può (né deve) mancare all’altro (il bambino e per estensione ogni altro, persona o cosa, che ha bisogno di appoggio e cura)». L’eccesso di enfasi risposto nel ruolo materno da parte della psicoanalisi infantile ha avuto l’effetto di depotenziare la donna nella sua soggettività a favore della funzione materna, ed ha inoltre scaturito nella madre il terrore nei confronti di un desiderio che potrebbe portarla a distruggere ciò che essa stessa ha creato. Manuela Fraire arriva così a definire come mancante all’interno della teoria psicoanalitica, una rappresentazione adeguata dell’impulso materno ad un disfare che non sia distruttivo.
– Il mio segno la mia parola. Rabbia amore confessioni appuntamenti disegni nella Casa della donna in Via del Governo Vecchio, Edizioni Quotidiano Donna, Roma, 1979 (prima edizione)
«Queste scritte, messe insieme, cambiano di aspetto, perdono qualcosa della loro estrosa teatralità, diventano parola scritta, composizione. Si possono leggere come una lunga dolente e criptica poesia sulle contraddizioni femminili, si possono leggere come un canovaccio teatrale pieno di comicità e disperazione, oppure come un saggio frammentario e disarticolato, illuminante e buio sulla felicità-infelicità delle donne che prendono coscienza» (dall’Introduzione di Dacia Maraini).
– Sociologia della famiglia. Sull’emancipazione femminile, Gulliver Edizioni, Milano 1979
Sociologia della famiglia concerne la nuova sociologia della famiglia. Il saggio prende in analisi il femminismo, in quanto movimento politico di donne e branca della sociologia, la svolta nell’analisi della famiglia, quando e perché il femminismo affronta il discorso della famiglia, le aree dell’influenza reciproca e quelle non investite da tale influenza.
Articoli
– Formare, conformare, deformare in Studi Junghiani, Volume 8 n°2, 2002, pp.125-141.
– Arte del fare, arte del disfare, in Lapis, Anno 28, 1995, p. 12-13
– Una compagna, Collettivo di via della Pace, in Manuela Fraire, Rosalba Spagnoletti, Marina Virdis (a cura di) L’almanacco. Luoghi, nomi, incontri, fatti, lavori in corso del movimento femminista italiano dal 1972, Roma, Edizioni delle donne, 1978, p. 22.
– Il nostro movimento e il loro, in Quaderno piacentini, Anno 16, n°64 luglio 1977, pp. 43-51.
– Il movimento delle donne: due passi avanti, uno indietro, in Quaderni piacentini, Anno 15, n°60-61, ottobre 1976, pp. 75-85.
Elenco dei link dove compaiono articoli, testi, interventi dell’autrice
Non tutte madri, madri non tutte. Intervista di Sara Pollice (Befree).
https://www.youtube.com/watch?v=udKfb4Yum3o
Vecchie famiglie per donne nuove. Sabrina Di Cioccio intervista Manuela Fraire
http://www.funzionegamma.it/vecchie-famiglie-per-donne-nuove/
Oblio del padre
http://www.rapsodia-net.info/?p=538
L’avventura delle incomponibili vicende umane. Dialogo tra Manuela Fraire e Rossana Rossanda
http://www.universitadelledonne.it/fraire-ross1.htm
Daniela Preziosi intervista l’autrice per NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE. Supplemento settimanale del giovedì de “La nonviolenza è in cammino”. Numero 170 del 20 marzo 2008
http://lists.peacelink.it/nonviolenza/2008/03/msg00039.html
Link
Società psicoanalitica italiana
Interventi trasmessi dall’emittente radiofonica Radio Radicale
Iniziative
Incontro tra Manuela Fraire e Lea Melandri. Roma, 11 maggio 2011
L’autrice ha partecipato al XII Simposio IAPh sul pensiero dell’esperienza