Nel mondo occidentale il comportamento maschile viene inteso in modo da sembrare più stabile di quello femminile, e anche meno soggetto alle interpretazioni che possono variare secondo le epoche, i luoghi ,le condizioni sociali e culturali presenti.
Il concetto stesso di ,,DONNA,, è stato uno dei concetti più criticati della storia essendo meno legati alla realtà e più legati alla rappresentazione : la donna viene considerata una creatura fisicamente e spiritualmente debole o forte ? Intelligente quanto l’uomo o meno?Capace di scelte autonome o bisognosa del costante appoggio dell’uomo? Angelo spiritualizzato o demoniaca tentatrice ?
Sono domande alle quali ogni epoca storica e ogni cultura hanno risposto in modo abbastanza simile ,quasi sempre sfavorevolmente alle donne…
Oggi il mondo femminile pone molte difficoltà ad essere compreso . Il punto interrogativo gira intorno alla ,,donna moderna,, così come è chiamata dai critici del nostro secolo, perchè la donna svolge varie funzioni tra le quali ricordiamo: la donna nella società, la casalinga , la mamma , la donna in carriera etc. Secondo i critici letterari del nostro secolo la figura femminile viene vista come donna forte in quanto riesce nella poliedrica gestione della casa,della famiglia ,del lavoro , degli affari . Sembra quasi che per lei non ci siano limiti in quanto è sostenuta da una fonte di energia che le regala fantasia ,buon umore e buon gusto
Il primo ruolo storico della donna e quello della ,, donna madre ”. Gia nell’eta della pietra essa e dedita al compito di proteggere i proprii figli ,occupandosi nello stesso tempo della cacciagione portata dal marito preparandola in cibo per la sopravvivenza ;si occupa del vestiario attraverso la concia e la cucitura delle pellicce degli animali atte a riscaldarsi durante l ‘inverno. Con queste attività la donna assume il ruolo di ,,sostegno familiare” e si attiva nelle faccende casalinghe con particolare attenzione alla sopravvivenza.
Nella storia parlare dell’ evoluzione della donna significa parlare anche della sua trasformazione. Questo fattore si evidenzia molto bene nel periodo dell’ impero romano ,periodo che è durato quasi mille anni, durante i quali la donna ha conosciuto molti cambiamenti. che possiamo distinguere tre fasi : età arcaica ;età repubblicana ;età imperiale.
Cominciamo con il periodo arcaico .In tale periodo la donna romana non godeva dei diritti politici come l’uomo (votare ,eleggere e farsi eleggere ,percorrere la carriera politica).Essa non ne era del tutto esclusa ;anche per esercitare diritti civili( sposarsi ,ereditare,fare testamento) , aveva bisogno del consenso di un uomo che esercitasse su di lei la tutela: questo da prima era il padre , poi il marito e , all’eventuale morte del marito , il parente maschio più prossimo . I giuristi latini spiegano che le limitazioni alle capacità giuridiche della donna romana portò a un effetto negativo come l’ignoranza della legge; inferiorità naturale ;debolezza sessuale;leggerezza d’animo ecc.
In tale periodo la donna non poteva adottare ;non poteva nemmeno rappresentare interessi altrui né fare operazioni finanziarie;non poteva essere tutrice dei suoi figli minori né garantire per debiti altrui ecc.
Nel periodo della repubblica abbiamo presente la figura della donna forte ,quel tipo di donna che è capace di educare con saggezza i propri figli, quel tipo di donna che è fedele al marito quando questo è lontano in guerra e con la precoce morte di lui, è in grado di crescere i propri figli da sola.
Nel periodo imperiale la donna acquista una libertà e un riconoscimento sempre maggiore all’interno della società dove viene riconosciuta come parentela legittima sia la cognatia (la parentela di discendenza femminile) sia l’agnazio ( la parentela di discendenza maschile) ,mentre durante la repubblica solo l’ultima era riconosciuta come famiglia legittima.
La donna diventa pari all’uomo e il nuovo matrimonio si basa sul consenso di entrambi gli sposi.
Fu proprio in questo periodo che la sua autonomia e la sua reputazione non la rendevano più una sottoposta all’uomo, ma una sua pari, soprattutto dal momento dell’approvazione della legge sulla restituzione del patrimonio dotale.
Della donna greca abbiamo pochissime notizie . Essa vive praticamente reclusa e se era sposata, poteva uscire di casa soltanto nelle feste religiose; ma nel caso in cui giungeva improvvisamente un uomo qualsiasi a far visita doveva subito ritirarsi nel gineceo , se era nubile non poteva neanche girare per casa.
Diverse erano le etere (dal greco ,,compagne”) che i greci le chiamavano ,,le cortigiane,, che erano destinate sin dall’infanzia ad essere un strumento di piacere.
Di solido le etere avevano un educazione superiore a quella delle ragazze di buone famiglie. Otre all’eleganza del vestire e dell’ornarsi ,alle relazione fugace ,l’etera suonava il flauto ,danza ,eseguiva quadri plastici , giochi di equilibrio e di prestigio.
Essa raramente veniva considerata come cittadina ; di solido erano forestiere o libertine ovvero schiave in proprietà del mezzano che le sfruttava , o dello stesso amante.
Nel Medioevo le donne vengono viste come esseri da proteggere sia dagli altri che da se stesse. Nobili lavoratrici ,cittadine , o religiose , erano sottoposte alla sorveglianza e guida degli uomini. NON potevano praticare un’attività in proprio, neanche dopo una vedovanza Infatti l’universo femminile era limitato dalla legge della corporazione doveva essere integrata da un uomo
Le contadine lavoravano pesantemente per mantenere la famiglia ,spesso numerosa .Sposatesi giovanissime , spesso contro la loro volontà mettevano al mondo dagli 8 ai 10 figli da accudire ,nutrire ,educare ,molti dei quali morivano di malattia , malnutrizione , o incidenti vari.
Nell’aristocrazia le donne vivevano sin dalla più tenera infanzia nel gineceo occupandosi di lavori femminili ,principalmente tessitura e ricamo ,si sposavano molto giovani a partire dai 7 anni.
La situazione della donna comincia a cambiare a partire con i primi anni dell’800,essendo anche chiamato dai molti critici storici ,, il periodo dell’ istruzione pubblica della donna,,.Viene cosi chiamato perchè in questi anni finalmente le donne riescono a ottenere e reclamare la loro parte di diritti.
l’Inghiltera è stato il primo paese de’ll Europa a dare accesso ai corsi serali per le donne ed in cui vengono fondati alcuni collegi femminili .Nel 1869 a Londra Bredford College fu trasformato in università,e in anni successivi le donne ebbero la possibilità per la prima volta nella storia, di prendere la laurea .È noto il fatto che ai quei tempi era un privilegio lo studiare,e per motivo delle differenze di classe , tale possibilità avvenne solo nelle famiglie più importanti e più ricche.
In Germania la situazione era migliore rispetto alla Francia ,dove la donna si trovava in situazioni più disastrose ,mentre la prima già aveva sul territorio alcune scuole pubbliche secondarie ma nessun istituto superiore.
In Italia in questo periodo la donna resta in una posizione molto subalterna all’uomo ,non potendo né utilizzare i propri beni nè chiedere il divorzio senza il consenso del marito. Come anche nei altri paesi d’Europa erano negati il diritto di voto, il diritto d’istruzione,l’accesso alle professioni liberali ed ad altre forme fondamentali di libertà personali.
Dell’Italia ai primi anni dell’800 non possiamo essere indifferenti e non prendere in considerazione la corrente letteraria del romanticismo che ci ha regalato poesia e romanzi sentimentali quali le opere di D’Annunzio,Leopardi,Manzoni…etc.
Il volto della donna nelle loro opere letterarie, mostra una donna dotata di eleganza e fascino, desiderata e che sa farsi desiderare ,capace di grande nobiltà d’ animo , inspiratrice d’arte e poesia.
Con il suo modo di essere e con la sua raffinata bellezza la donna del romanticismo, è riuscita a far nascere grandi opere letterarie, lasciando alle donne di oggi un esempio da seguire che ormai accade più per la maggior parte di loro.Un argomento che verrà ripreso nella conclusione di questo elaborato.
Il femminismo è una filosofia che appartiene a tutte le donne,, dichiarò una volta Simone de Beauvoir…
La condizione femminile nel mondo occidentale ma non solo, ha compiuto passi da gigante verso una maggiore consapevolezza individuale e sociale dei diritti della donna sia in ambito famigliare che in più vasto contesto pubblico, con particolare riferimento al mondo del lavoro e della politica.
Gli anni a cavallo fra due secoli sono anche quelli in cui si organizzarono i primi movimenti femministi , sono gli anni che animano una appassionata battaglia per il diritto di voto:in Inghilterra le donne ottennero il diritto di voto municipale nel 1869 e il diritto di farsi eleggere nel 1894 .Nel 1903 l’Unione politica e sociale delle donne passò ad vere e proprie forme di lotta contro tutti i partiti istituzionali condotte dalle così dette ,,suffragette,,.Il primo stato del mondo a concedere il suffragio alle donne fu Wyoming (USA) ,che nel 1919 si ebbe in Germania, nel1945 in Francia e nel 1946 in Italia .Con questo avvenimento si apre un nuovo periodo nella storia dove la,, donna ,,comincia ad avere una nuova posizione nella società…
Questo periodo non passa inosservato ma viene ad essere messo in evidenza …siamo nel REALISMO ,(1830– 1900) dove assistiamo ad uno sviluppo rapidissimo di due fenomeni quali l’urbanizzazione e l’industrializzazione. È il momento in cui la donna si trasforma in lavoratrice quanto gli uomini. A volte gl’ imprenditori trovarono più conveniente allontanare gli operai qualificati che rappresentavano una potenza sul piano contrattuale e non più indispensabili, per assumere al loro posto donne e bambini sottopagati e più docili.
La nuova corrente letteraria porta con sè un nuovo modello ideale di donna : essa ci viene presentata giovane,bella ed inesperta della vita, evidenziando in sé tre virtù molto apprezzate: cura con abilità la casa ,così da mettere gli uomini a loro agio; è portatrice di felicità accetta il sentimento d’amore -come un valore supremo nella vita..
Spesso la figura della donna vieni considerata come la figura femminile dell’esistenza:la passione amorosa ,la fantasticheria, la paura , e anche l’intimità della casa ,i rapporti famigliari,la quotidianità.
Molti autori riflettono sul tema della famiglia e quindi indirettamente sulla donna: la famiglia viene considerata come una società giuridica vincolata da un contratto o piuttosto come una realtà naturale o morale? E la donna ,al suo interno va considerata come un soggetto di diritto libero nelle sue scelte o piuttosto come un essere di minore capacita intellettiva e morale ,assoggettata all’uomo?
Viene dato per scontato comunque che lo spazio di vita della donna sia ristretto al terreno privato della famiglia ,mentre lo spazio pubblico è destinato all’uomo.
,,La natura dà l’esistenza fisica -la donna l’esistenza morale : l’una sviluppa con la luce ,con gli anni ,con l’operosità,col lavoro – l’altra cogli affetti di madre e d’amante… (Tarchetti)
All’alba della prima Guerra Mondiale , le donne sospendono le loro esigenze per mettersi alla prova di sostituire gli uomini partiti per il fronte in tutte le professioni ,comprese quelle più faticose : guidano i tram ,si mettono la divisa e vanno a lavorare nelle fabbriche di proiettili ,montano i fucili ,si occupano dei raccolti , ,contribuiscono sul fronte come crocerossine ausiliari .Alcune tra loro sono arrivate oltre , svolgendo attività di informazione politica e di propaganda e addirittura sino a chiedere dal governo di rendere obbligatoria la mobilitazione sul fronte interno per le donne di 14-18 anni ,ma ovviamente la risposta fu negativa.
Come crocerossine c’è da ricordare Margherita Kaise Parodi Orlando che vieni decorata al valor militare con la medaglia di bronzo il 19 maggio 1917 con la motivazione per essere rimasta al suo posto mentre il nemico bombardava la zona dove era situato l’ospedale cui era addetta.
Una volta finita la guerra molte donne speravano che i compiti svolti durante il conflitto potessero essere mantenuti anche dopo e che le nuove responsabilità assunte potessero essere riconosciute come i diritti civili e politici.
In conclusione ,il primo conflitto mondiale ha dato l’occasione al mondo femminile di sperimentare e sperimentarsi ,di uscire dalle mura domestiche anche per un breve periodo di tempo per rivestire nuovi ruoli ,nuovi missioni e professioni; ma tutto ciò non ha prodotto miglioramenti e non è continuato nel periodo successivo , facendo tornare tutto allo statu quo.
Le donne ritornarono al vecchio ruolo . Pochissime tra loro hanno avuto la fortuna di rimanere a svolgere il mestiere in precedenza svolto ma sempre costrette a combattere contro una forte ostilità e opposizione da parte dei lavoratori maschi ,nonchè contro una stampa fortemente maschilista che spesso sottolineava l’egoismo delle operaie ,accusate di spendere i loro guadagni in vestiti e frivolezze mentre gli uomini andavano in guerra.
Evidenzio l’importanza della donna anche durante la seconda guerra mondiale che ebbe un ruolo vitale nella vita sociale. E come durante la prima guerra mondiale vengono scambiati nuovamente i ruoli e la donna riprende il timone in tutte le sfere lavorative.
La seconda guerra mondiale aprì un capitolo durissimo per le donne ,un capitolo fatto di sofferenza ,fame ,violenza , miseria ,di cambiamenti e decisioni prese in fretta. Mentre gli uomini combattevano contro il nemico , le donne combattevano contro la fame che le costrinsero a viaggiare fino ai territori di campagna al di fuori del loro ambiente tradizionale alla ricerca disperata di cibo che le costringeva spesso anche al mercato nero.
La guerra finisce dopo 5 anni di strazio ,di tragedia e di tormenti infiniti .Le donne tornarono a vivere normalmente con molto più credito di quanto ne avessero mai avuto prima e con una nuova forza in fondo al cuore, data dal sacrificio delle loro compagne morte per la patria per l’amore e per la forza delle loro idee. Non ci sarebbe stato più nessuno in grado di impedire loro di fare qualsiasi cosa.
La politica fascista in Italia cercava di mantenere nei confronti delle donne un atteggiamento ambiguo dove da una parte le donne venivano considerate come degli angeli del focolare domestico (doveva ricoprire i ruoli di madre ,moglie fino a farsi portavoce della missione patriottica ) ,dall’altra parte il regime cercava di coinvolgerla per ottenere anche il loro profitto.
Vengono eliminate tutte le attività che potevano in qualche modo allontanare la donna da quello che il fascismo vedeva come sua unico suo scopo:sposarsi e mettere al mondo il maggior numero di figli possibili .
… ,,Lo scopo della vita di ogni donna è il figlio .La sua maternità psichica e fisica non ha che questo unico scopo,,.
Le donne durante il regime dovevano vivere secondo lo slogan del Duce:
,,… per obbedire ,badare alla casa,mettere al mondo figli e portate le corna…”
Ancora oggi uno dei problemi molto discussi nel mondo è la condizione della donna .Sin dall’antichità la donna era vista come un oggetto debole ,inutile ,un peso per l’uomo e per la società .Le donne hanno lottato duramente per secoli per ottenere dei diritti pari a quelli degli uomini ;milioni di donne hanno perso la vita per dare a noi i diritti e per farci vivere una realtà diversa da quella che hanno avuto loro. Grazie a loro oggi le donne sono parte fondamentale della nostra società svolgendo lavori pari a quelli degli uomini ,sono istruite (secondo alcune statistiche anche più degli uomini) ,sono dirigenti di grandi aziende ,piloti di aerei,concorrono alle elezioni come presidente e sono finalmente rispettate .