Sulla cura

La cura del vivere –  Supplemento a “Leggendaria” n. 89
del Gruppo del mercoledì

La madre ha sulle spalle un manto azzurro che le incornicia il volto mentre guarda il bimbo, suo figlio. Con una mano lo stringe, lo abbraccia, lo sostiene tenendolo accostato al suo corpo. Gesto gentile. Protettivo. E di protezione, pur inutile, è il velo di seta tirato sul corpo esangue del figlio deposto in Emergence, il video di Bill Viola.

Leggi il testo di presentazione – Leggi gli interventi all’incontro del 30 ottobre 2011 – Leggi l’intervento di Lea Melandri “Cura/lavoro, la rivoluzione possibile”

Aggiornamenti

 

Donne sul filo del lavoro – Dialogare la cura, Centro di documentazione di Cagliari

Donne sul filo del lavoro è un gruppo di amiche unite da motivazioni politiche e originariamente interessate a riflettere sulla presenza delle donne in molteplici contesti lavorativi, e su quanto e come quei contesti ne siano stati modificati. Il gruppo ha momentaneamente interrotto questa attività per dedicarsi alla lettura di La cura del vivere, supplemento del n. 89 di “Leggendaria” (…) Leggi il testo 

Giordana Masotto –  Cura e lavoro: quale pratica politica

(…) Insomma penso che privare la cura del lavoro di cura, quantitativo e qualitativo, non serva a sdoganare una pratica politica più radicale e inconciliabile, ma al contrario le tolga forza. E ci tolga forza come soggetti politici (…) Leggi il testo

 

Pina Nuzzo, Libere di lavorare

Se una donna perde il lavoro tutte perdiamo qualcosa, così era scritto in un comunicato nazionale dell’UDI del febbraio scorso. Era un comunicato a sostegno della lotta delle lavoratrici della Omsa, infatti avevamo anche pensato che si potesse tenere il Congresso nella fabbrica occupata (…) Leggi il testo

 

Cristina Morini, Appunti per una critica al concetto di produttività, di lavoro e di cittadinanza

Fuori dalla logica produttivista, il tema della cura (la cura del mondo) ritorna allora come caratteristica fondante della produzione della vita sociale. Convengo con Gullì che non possano esserci vie d’uscita fino a che non capiamo che la socialità è prigioniera della logica del capitale e non ci poniamo dentro un’ottica alternativa. Un’etica universale della buona vita per tutti richiede allora il passaggio dalla trasformazione sociale (…) Leggi il testo

 

Brunella Casalini, Etica della cura, dipendenza, disabilità

Che cos’è la care? Il termine inglese rimanda ad una molteplicità significati: dalla care come preoccupazione e sollecitudine verso l’altro alla care come prendersi cura dell’altro. Ognuna di queste possibili traduzioni descrive aspetti diversi della care e rinvia ad una relazione di minore o maggiore prossimità fisica con l’altro: dalla disposizione mentale all’attenzione verso l’altro fino alle concrete attività del prestare cura. In quest’ultimo senso, la care evoca un mondo di esperienze quotidiane e ordinarie che ciascuno di noi ha vissuto come destinatario della cura (care receiver) nella propria infanzia e che tradizionalmente sono fatte rientrare in uno spazio, quello privato, che solo grazie alla riflessione inaugurata dagli studi di genere a cominciare dagli anni ottanta siamo oggi in grado di riconoscere in tutta la sua portata sociale e politica. L’obiettivo che qui ci si propone è ricostruire a grandi linee il percorso degli studi sulla care, e il pensiero delle principali teoriche dell’etica della cura, anche al fine di rendere ragione del successo di questo approccio teorico negli ultimi trent’anni e del forte impegno politico che lo caratterizza.   (…) Leggi il testo 

 

J. Tronto, Cura e politica democratica*

Il concetto di cura è complesso. Berenice Fischer e io ne abbiamo offerto la più ampia definizione nel 1990: “Al livello più generale, suggeriamo che la cura venga considerata come una specie di attività che include tutto ciò che noi facciamo per conservare, continuare e riparare il nostro ‘mondo’ in modo da poterci vivere nel miglior modo possibile. Quel mondo include i nostri corpi, noi stessi e il nostro ambiente, tutto ciò che cerchiamo di intrecciare in una rete complessa di sostegno della vita”. Sebbene la nostra definizione sia spesso criticata per la sua eccessiva ampiezza e non ci sia accordo attorno alla definizione stessa del termine «cura», la maggior parte dei pensatori che se ne occupano sono ora disposti a riconoscere che essa può essere fornita al sé, e che può comprendere intime azioni di assistenza così come «l’importanza di ciò che ci sta a cuore».

Così, credo sia utile, in particolare a un più ampio livello teorico, usare questo concetto di cura. E data poi la centralità della cura, come un’attività della vita umana, sembra che essa possa essere un importante strumento concettuale per qualunque genere di teoria politica elaboriamo. Anche se i teorici minimizzano il ruolo della cura escludendola dalla vita politica (come frequentemente è accaduto nel pensiero politico occidentale per via della rigida separazione tra vita pubblica e privata), ogni teoria politica deve prenderla in qualche considerazione. Ciò che diviene essenziale è allora un’analisi delle dimensioni della cura, delle dinamiche di potere insite in ogni relazione di cura, nonché del più ampio contesto che modella tali preoccupazioni (…).

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*Some Premises of Caring Democratic Politics, 2010, inedito. Traduzione di Thomas Casadei. Pubblicato sul sito della Società Italiana di Filosofia Politica

 

Elena Pulcini, La cura del mondo

…Mosso da un pessimismo radicale sul futuro di una specie irresponsabilmente sorda ai rischi per la sua sopravvivenza provocati dalla sua stessa hybris, il ragionamento di Pulcini si apre tuttavia a un felice superamento di questa alternativa, inscrivendosi in quella prospettiva filosofica femminista che da tempo indica nel soggetto relazionale la fuoriuscita dalle secche dell’individualismo moderno e postmoderno (…)

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Marisa Forcina (cura), Tra invidia e gratitudine: la cura e il conflitto

Il volume contiene le relazioni svolte alla terza “Scuola estiva della differenza” tenuta dal 1 al 5 settembre 2005 a Lecce e che ha avuto per titolo “Tra invidia e gratitudine: la cura e il conflitto”.

 

La rivoluzione possibile. Cura/lavoro: piacere e responsabilità del vivere

I video e i testi degli interventi del convegno che si è tenuto il 18 febbraio 2012 presso l’università delle donne.
Prima parte
Seconda parte

Interventi:
Nota sintetica – Maria Grazia Campari
Nodi Problematici sulla cura – Maria Grazia Campari
La flessibilità dei tempi a vantaggio di chi lavora – Maria Benvenuti
Pensare la cura – Liliana Moro
La rivoluzione possibile – Lea Melandri
Cura e Lavoro: quale pratica politica –  Giordana Masotto
Crisi e ambiguità della cura – Paola Melchiori
Cambiare la cura – Sandra Becattini
Una cura accogliente e onnipotente – Nicoletta Buonapace
La cura del vivere – Letizia Paolozzi
Intervista a Antonella Picchio – Liliana Moro e Monica Pepe
Intervista di Manuela Cartosio a Liliana Moro – trasmessa l’11/02/2012 da Radio Popolare

 

Redazione

Del comitato di redazione fanno parte le responsabili dei contenuti del sito, che ricercano, selezionano e compongono i materiali. Sono anche quelle da contattare, insieme alle coordinatrici, per segnalazioni e proposte negli ambiti di loro competenz (...) Maggiori informazioni